Io faccio conto sulla mia datata giovinezza che mi permette di sfruttare da un lato un ampia porzione di vita vissuta, nella quale si sono accumulati ricordi e sensazioni che non potranno più essere provate, dall'altro una entusiastica voglia e freschezza di fare fotografia, un reale bisogno di creare.
Mi interessa avvicinare la fotografia alla pittura, il più possibile e anche questo è il mio lavoro.
La ricerca della bellezza, della poesia, della storia, della letteratura, del linguaggio comune, dell'unione della tavola e del fuoco ma anche il riportare in superficie ciò che l'uomo tende a seppellire, la parte torbida della sua anima, l'oscurità, il desiderio, i neri fiamminghi che avvolgono le spalle.
Ecco questo è quello che tento di fare, che faccio, il mio lavoro.